Mario Crispi per Emergency

C’È MUSICA IN CASA –
MARIO CRISPI fiatista degli AGRICANTUS

diretta Facebook
30/04/2020 ore 18:30
C’è Musica in casa
100 PALCHI APERTI PER EMERGENCY

Dal 28 al 30 Aprile da tutta Italia in streaming su Facebook, Instagram e Youtube. Oltre 100 musicisti per EMERGENCY in diretta da casa loro. Cantanti e musicisti di tutta Italia in concerto per EMERGENCY: dal rock all’indie, dalle cover band a giovani cantautori emergenti, voci note e meno note aprono le loro case per tre giorni di musica a sostegno dell’attività che EMERGENCY  sta portando avanti in risposta all’emergenza Covid-19.
In risposta all’epidemia, EMERGENCY ha attivato numerosi progetti, mettendo a disposizione delle autorità sanitarie le proprie competenze maturate anche durante l’epidemia dell’ebola in Sierra Leone nel 2014 e 2015. Attualmente EMERGENCY è presente a Bergamo dove ha supportato la progettazione dell’ospedale da campo in Fiera nella corretta predisposizione dei flussi ospedalieri e, oggi, gestisce la terapia intensiva con uno staff di 34 operatori tra medici, infermieri, fisioterapisti, oss, logisti e tecnici di laboratorio.
EMERGENCY sta offrendo anche un servizio di monitoraggio e gestione anti-contagio nei centri per senza fissa dimora, per minori stranieri non accompagnati (MSNA) ed ex SPRAR. A Milano, Venezia, Piacenza e Catania, invece, grazie ai gruppi volontari territoriali, EMERGENCY ha attivato un servizio per le richieste di consegna di beni alimentari, farmaci o altri beni di prima necessità per gli Over 65, coloro a cui è stata ordinata la quarantena e le persone fragili a rischio movimento.

Con noi in questa iniziativa anche MARIO CRISPI fiatista degli AGRICANTUS che ti aspetta giovedì 30 aprile alle ore 18.30 su Facebook

Mario Crispi per Ethnos Italia

Ethnos Italia – dialoghi musicali per un contagio popolare.

23 Aprile 2020
ore 21,00
diretta facebook

Parte martedì 14 aprile, con dirette facebook dalla pagina del festiva Ethnos, la rassegna Ethnos Italia – dialoghi musicali per un contagio popolare.
L’idea del direttore artistico Gigi Di Luca in questo particolare momento storico e sociale dettato dall’emergenza da covid-19 ed in occasione dei 25 anni del festival Ethnos è quella di dedicare alla musica popolare e folk italiana appuntamenti con artisti e musicisti per una rete di dialoghi e incontri, unendo simbolicamente le diverse regioni italiane.

“Si avverte un bisogno diffuso di ri-creare comunità, tornare alle radici, ai territori italiani, ripensando a nuove forme di sviluppo culturale. La musica può e deve fare la sua parte. Vogliamo dare un significato positivo alla parola contagio, pensare a quel contagio popolare fatto di affetto, amore per la propria terra, del saper accogliere la diversità per aprirsi all’altro. Ethnos Italia, è la volontà di incontrare in rete artisti italiani e che vivono in Italia, delle tante regioni dal Nord al Sud, con cui dialogare ascoltando la loro musica.
Gli appuntamenti si terranno dal 14 al 30 aprile, il martedì, giovedì  e sabato alle ore 21 con le dirette dalla pagina facebook Festival Ethnos e  saranno condotti da Gigi Di Luca.

Il calendario della rassegna è il seguente:
14 aprile Ambrogio Sparagna
16 aprile Baba Sissoko
18 aprile Cafè Loti (Stefano Saletti, Nando Citarella, Pejman Tadayon)
21 aprile Maria Mazzotta
23 aprile Mario Crispi (Agricantus)
25 aprile Elena Ledda
28 aprile Duo Bottasso
30 aprile Arsene Duevi

Nato nel 1995 con l’intento di recuperare le arcaiche tradizioni dell’area vesuviana, il Festival Ethnos  anno dopo anno ha allargato il suo raggio d’azione diventando uno dei maggiori osservatori di musica etnica e uno tra i festival di world music più importanti e attesi d’Italia. Tra gli artisti ospitati in questi vent’anni ricordiamo Miriam Makeba, Gilberto Gil, Mercedes Sosa, Rokia Traorè, Ryūichi Sakamoto, Khaled, Dulce Pontes, Buena Vista Social Club, The Cheftains, Bombino, Oumou Sangaré, Fatumata Diawara. Oltre a grandi nomi del panorama musicale italiano come Ivano Fossati, Angelo Branduardi, Enzo Avitabile, Vinicio Capossela, Teresa De Sio, Mauro Pagani, Eugenio Bennato, Elena Ledda, Moni Ovadia, Nuova Compagnia di Canto Popolare, solo per citarne alcuni.
www.facebook.com/ EthnosFestival
www.festivalethnos.it

Nsunnai – Agricantus uniti contro il covid-19 – video

Con il videoclip di Nsunnai, brano tratto dall’ultimo album Akoustikòs Vol I (pubblicato da Compagnia Nuove Indye) Agricantus lancia un messaggio di speranza, nei lunghi giorni in cui si è costretti a casa per le disposizioni governative di contenimento del Coronavirus. E così tutti, ognuno dalla propria abitazione, hanno suonato a distanza per realizzare insieme un videoclip rivolto a tutti, da vedere gratuitamente sui canali social degli Agricantus.

Sono Anita Vitale (voce e pianoforte), Mario Crispi (strumenti a fiato etnici e arcaici, voce), Mario Rivera (basso acustico sei corde, voce), Alessandro Gwis (pianoforte), Giovanni Lo Cascio (drum set e percussioni etniche), con la partecipazione di Enzo Rao (al Saz, liuto arabo) e Arnaldo Vacca (Riq, tamburo arabo).

“Fare musica in questo periodo non è facile. I pensieri e le parole si confondo con immagini dure e tempo sospeso e l’ispirazione non trova poesia estrema se non nel sacrificio di medici e operatori sanitari eppure forse per noi, artisti e musicisti, una maniera per sentirci utili può essere quella di ripercorrere alcune sensazioni e sentimenti che abbiamo prodotto ‘quando si stava meglio’ e, anche in quel tempo, il riferimento alle sofferenze era comunque già contenuto nei testi delle nostre canzoni, quasi a mantenere un certa ‘vigilanza’ su un’esistenza di benessere provvisoria e non per nulla scontata“.

Nsunnai, il primo brano che stiamo proponendo in questo periodo di clausura, ha a che vedere col sogno di un mondo migliore dove “nessuno sia più messo in croce” e dove “i piedi e le mani nude” servano “a correre lontano” e “a non far piangere più” e dove tutto questo “racconto” ci narri come sarà il domani, anche se oggi è lacrime e sofferenza.

“Il brano è quindi dedicato a tutti noi, che siamo vittime di un’errata coscienza di noi stessi, e a tutti quelli che nutrono il desiderio di trovare un equilibrio con la natura senza dominarla e senza esserne dominati”.